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Archivio della categoria 'Economia aziendale'

Fondo Tranched Cover Piemonte 2017 - POR FESR 14/20 - Azione III.3d.6.1

scritto da Francesco Zito il 7 Marzo 2019

Chiude il 31 Agosto 2019 il Fondo Tranched Cover per il Piemonte.
Ne ricordiamo di seguito le principali caratteristiche.
L’OBIETTIVO TEMATICO è il sostegno della capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione.
L’OBIETTIVO SPECIFICO è il miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura.
L’AZIONE è il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci.
OBIETTIVI OPERATIVI: l’obiettivo della Misura è favorire l’accesso al credito e l’erogazione di nuova finanza per le PMI piemontesi mediante la costituzione del Fondo di garanzia “Tranched Cover Piemonte”. La Misura prevede la costituzione di garanzie di tipo pignoratizio a copertura delle prime perdite e delle perdite di subordinazione minore registrate dai portafogli creditizi. La costituzione delle garanzie avviene in favore di uno o più enti finanziari abilitati ‐ da selezionare attraverso procedure di evidenza pubblica ‐ che si impegnano a generare portafogli di finanziamenti da erogare a favore delle PMI piemontesi (destinatari finali della Misura). In tal modo si sostiene pertanto la capacità di accesso al credito attraverso il rilascio di garanzie specifiche e particolari su finanziamenti erogati dal sistema bancario; la garanzia si esplica mediante la messa a disposizione a favore di più banche di lotti di risorse sotto forma di pegni in funzione dei quali costruire portafogli di finanziamenti a favore delle PMI.
INTERVENTI AMMISSIBILI - Sono previste due linee di intervento.
Linea A: obbligatoria per i finanziatori; prevede il solo pegno “cash collateral junior” a copertura delle prime perdite (tranche junior) su portafogli di nuovi finanziamenti erogati dai finanziatori senza l’intervento dei confidi;
Linea B: facoltativa per i finanziatori; prevede un pegno a copertura delle prime perdite (tranche junior) ed un secondo pegno a carico dei Confidi (aggregati in ATS o altra forma di associazione temporanea riconosciuta) per la copertura delle perdite con grado di subordinazione minore su portafogli di nuovi finanziamenti erogati dai finanziatori. I finanziamenti garantiti di entrambe le linee possono essere finalizzati ai seguenti scopi:
• investimenti produttivi e infrastrutturali
• sostegno di processi di capitalizzazione aziendale
• fabbisogni di capitale circolante, scorte e liquidità coerenti con le finalità previste dall’art. 37 paragrafo 4 del regolamento 1303/2013.
Non è invece ammissibile il riequilibrio finanziario per l’estinzione di linee di credito a breve e medio termine e adozione di piani di rientro all’indebitamento.
BENEFICIARI - Il beneficiario del Fondo è Finpiemonte S.p.A.
DESTINATARI FINALI - Sono le PMI piemontesi:
• iscritte al registro delle imprese piemontesi ivi comprese quelle artigiane;
• che abbiano un codice prevalente di attività ammissibile ai sensi del Regolamento de minimis;
• che non siano oggetto di protesti e/o di iscrizioni pregiudizievoli;
• che siano in regola con gli obblighi contributivi (D.U.R.C.);
• che non abbiano patito nell’ultimo anno la revoca per inadempimento di finanziamenti e/o affidamenti bancari;
• non in difficoltà ai sensi dell’art. 2 comma 18 del regolamento UE n° 651/2014.
DOTAZIONE FINANZIARIA: € 23.000.000,00 (€ 15.000.000,00 per la Linea A, € 8.000.000,00 per la Linea B).
La struttura incaricata della costituzione dello strumento finanziario è la Direzione Competitività del Sistema Regionale.
La struttura incaricata della gestione e del controllo della misura è Finpiemonte S.p.A., valutata capace a svolgere le funzioni di Organismo di attuazione degli Strumenti Finanziari.
La struttura incaricata dell’attuazione:
• seleziona, sulla base del criteri indicati nell’Avviso pubblico approvato dalla Direzione Competitività del Sistema Regionale, gli enti finanziari, abilitati allo svolgimento dell’attività creditizia per la realizzazione di portafogli di finanziamenti da erogare alle PMI piemontesi, con la garanzia del Fondo “Tranched Cover Piemonte 2017”;
• approva l’Avviso pubblico a favore delle PMI piemontesi per la concessione di finanziamenti garantiti dal Fondo “Tranched Cover Piemonte 2017”.
Gli enti finanziari selezionati riceveranno una quota del Fondo sotto forma di “cash collateral” e si impegnano a generare portafogli di finanziamenti da erogare a favore delle PMI (destinatari finali della misura) che presenteranno domanda sulla presente misura tramite apposito successivo bando.
L’iter procedurale è i swguente:
• le PMI presentano una richiesta di finanziamento a valere sulle misura, avente le caratteristiche previste dalla Linea A o dalla Linea B;
• le banche aggiudicatarie procedono con l’istruttoria, quindi concedono ed erogano il finanziamento alle imprese aventi le caratteristiche previste dalla misura e lo inseriscono nel loro portafoglio;
• Finpiemonte, dopo le opportune verifiche, comunica la concessione e il calcolo dell’agevolazione in termini di ESL (Equivalente Sovvenzione Lorda).
TIPOLOGIA ED ENTITÀ DELL’AGEVOLAZIONE - I finanziamenti erogati dalle banche sono assistiti da garanzia pubblica a valere sul FondoTranched Cover Piemonte 2017. L’agevolazione, rivolta alle PMI destinatarie finali della Misura, consiste nella messa a disposizione di tale garanzia a costo zero per le PMI stesse.
Ai fini della determinazione dell’intensità di aiuto, l’intervento è attuato ai sensi del Regolamento De Minimis e delle “Linee guida per l’applicazione del Metodo nazionale per calcolare l’elemento di aiuto nelle garanzie a favore delle PMI” (n. 182/2010).

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Agenzie di viaggio piemontesi: Finpiemonte ne garantisce il credito.

scritto da Francesco Zito il 5 Gennaio 2012

È aperto il bando relativo alla L.R. 1/2002, volta a sostenere l’accesso al credito delle Agenzie di viaggio.
Occorre che si tratti di piccole e medie imprese, iscritte al Registro Imprese, aventi sede operativa in Piemonte, che esercitino l’attività di agenzia di viaggi.
L’agevolazione è indipendente dalla realizzazione di specifici investimenti od iniziative.
Si tratta infatti di una garanzia gratuita sul 100% di un finanziamento bancario il quale abbia le seguenti caratteristiche:
importo minimo: € 15.000; importo massimo: € 150.000,00;
tasso: 6 mesi più 1% di spread;
durata minima: 36 mesi; durata massima: 60 mesi.
Il fondo di garanzia è operativo e le risorse sono disponibili: si può quindi presentare domanda in qualunque momento.
Le domande devono essere presentate a una delle banche convenzionate con Finpiemonte.
Le domande va presentata presso una delle banche convenzionate la quale, dopo opportuna valutazione del merito creditizio dell’impresa richiedente, delibera il finanziamento e richiede la garanzia a un Consorzio di Garanzia Fidi convenzionato. Il Consorzio richiede la controgaranzia a Finpiemonte e comunica alla banca la concessione della garanzia. A questo punto la banca eroga il finanziamento.
In caso di inadempienza del beneficiario, la banca escute la garanzia del confidi, che a sua volta escute quella di Finpiemonte.

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Agevolazioni a favore delle Imprese operanti nel settore del turismo

scritto da Francesco Zito il 19 Marzo 2011

Il Fondo Rotativo Turismo in Piemonte.
La Legge regionale 08/07/1999 n. 18 e s.m.i. ”Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica” favorisce lo sviluppo, il potenziamento e la qualificazione dell’offerta turistica.
La finalità è il miglioramento dell’offerta ricettiva e l’incremento delle presenze turistiche, qualificando e ampliando il patrimonio ricettivo esistente, gli impianti e le attrezzature per il turismo, sviluppando nuova ricettività in strutture esistenti, recuperando e riusando il patrimonio turistico-ricettivo inutilizzato.
Sono agevolabili le strutture alberghiere ed extra-alberghiere, le dimore storiche, i campeggi, purchè classificabili come piccole imprese aventi codice ATECO primario 55.10 o 55.20.51 o 55.30.00 o 55.20.1, nella sede oggetto di intervento. In carenza di tale codice, ma in presenza di un’attività indicata nell’oggetto sociale coerente con essi, dovranno allegare alla medesima copia della richiesta di variazione ai fini IVA del codice di attività primaria.
Possono beneficiare delle agevolazioni gli interventi su strutture ubicate nel territorio della Regione Piemonte che si propongano di sostenere investimenti finalizzati a:
a) costruzione, ampliamento e miglioramento della qualità di :
- strutture alberghiere;
- strutture extralberghiere limitatamente alle Case Appartamento Vacanze (CAV-Residence);
- campeggi - villaggi turistici;
b) adattamento di immobile a nuova struttura alberghiera ed extralberghiera;
c) realizzazione di nuove strutture ricettive alberghiere in “dimore storiche” e riqualificazione di quelle esistenti;
d) realizzazione, ristrutturazione e riqualificazione di impianti e attrezzature per il turismo.
Sono considerate prioritarie le domande aventi per oggetto le seguenti iniziative:
I. realizzazione di nuove strutture ricettive alberghiere in “dimore storiche”;
II. interventi di miglioria della qualità di strutture che non comportino aumento della superficie costruita;
III. adattamento di immobile a nuova struttura ricettiva alberghiera ed extralberghiera;
IV. riadattamento di struttura alberghiera esistente la cui attività sia cessata da almeno 4 anni.
Sono ammissibili le spese relative agli interventi i cui lavori siano iniziati dopo la presentazione della domanda e fino ai 36 mesi successivi alla data di erogazione:
- lavori di costruzione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria delle strutture;
- spese connesse all’attivazione o adeguamento di impianti termoidraulici, elettrici e tecnologici (con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e finalizzati al risparmio energetico);
- acquisto di attrezzature, arredi, dotazioni informatiche hardware e software strettamente funzionali all’attività dell’impresa e consistenti in beni strumentali iscritti al libro cespiti;
- spese connesse alla realizzazione di servizi di pertinenza complementari all’attività turistica alberghiera ed extralberghiera e della ricettività turistica all’aperto (centri benessere, impianti sportivi, piscine, parcheggi);
- spese connesse a interventi di miglioramento dell’accessibilità e della fruizione delle strutture;
- spese connesse all’adeguamento antincendio della struttura.
Non sono ammissibili tutte le spese non ascrivibili alle voci sopra elencate , oltre che le seguenti:
- i beni e/o le strutture acquistati o da acquistare in leasing;
- le spese di progettazione, notarili e le consulenze in genere;
- le spese sostenute in economia;
- gli oneri di urbanizzazione e ogni onere accessorio;
- acquisto del terreno o dell’immobile oggetto dell’intervento
- l’I.V.A e ogni altra imposta o tributo.
L’aiuto si concretizza nella concessione di un finanziamento agevolato per la realizzazione delle iniziative ammesse di importo non inferiore a Euro 30.000,00 e non superiore a Euro 1.000.000,00.
Il finanziamento copre fino al 100% delle spese ritenute ammissibili e viene erogato in anticipo sulle spese, compatibilmente con le risorse disponibili, alle seguenti condizioni:
• ambiti prioritari:
- 70% fondi regionali a tasso zero
- 30% fondi bancari a tasso convenzionato
• ambiti non prioritari:
- 40% fondi regionali a tasso zero
- 60% fondi bancari a tasso convenzionato
Il finanziamento dovrà essere restituito con un piano di ammortamento a 5 anni (di cui uno di preammortamento) o a 8 anni (di cui uno di preammortamento).
La scelta dell’una o dell’altra opzione è lasciata al beneficiario, tranne che per i finanziamenti di importo complessivo non superiore a Euro 300.000,00, che dovranno necessariamente essere rimborsati in 5 anni.
Il giudizio è espresso entro 45 giorni dalla data di presentazione della domanda. In caso di parere negativo, i soggetti beneficiari possono presentare richiesta motivata di riesame entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione di diniego.
La banca risponde entro 60 giorni dalla richiesta di Finpiemonte. La valutazione della banca è insindacabile: una eventuale delibera negativa comporta l’immediato decadimento della domanda di finanziamento.
Il finanziamento concesso dovrà essere erogato, compatibilmente con le risorse regionali disponibili, a presentazione della documentazione tecnica - edilizio/urbanistica richiesta e del parere vincolante della banca; tale documentazione dovrà essere presentata entro 6 mesi dalla comunicazione di approvazione del finanziamento trasmessa da Finpiemonte.
Tuttavia i beneficiari del finanziamento, per motivi non dipendenti dalla loro volontà e documentati, potranno richiedere una proroga del termine di erogazione del finanziamento per un periodo massimo di sei mesi dopodiché la domanda decade.
Per maggiori informazioni: francesco.zito@ecofinpress.it

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Il controllo di gestione nel no-profit

scritto da Francesco Zito il 21 Febbraio 2010

La necessità di una efficiente ed efficace gestione è percepita da ogni coscienzioso
operatore: ovviamente da chi gestisce attività volte alla produzione del reddito, dovendo
dar conto a soci e stakeholders; per ancor più stringenti motivi da chi si trovi ad amministrare organizzazioni senza fini di lucro; in tal caso infatti pesano due grandi ordini di responsabilità: quella di amministrare efficientemente le limitate risorse a disposizione (spesso derivanti da denaro pubblico, ed in quanto tali da utilizzare più che mai con
doveroso rispetto), e quella di rendere efficace il risultato di tale utilizzo (spesso servizi a
favore delle fasce deboli).
Se non è facile controllare la gestione delle organizzazioni a fini di lucro, senz’altro più complessa risulta l’operazione di quelle che tal fine non abbiano (o non lo abbiano come precipuo): si tratta perciò di raccogliere la sfida e di costruire un sistema di controllo capace di migliorare l’efficacia delle prestazioni e l’efficienza dell’organizzazione, senza che la funzione di controllo si allarghi nei tempi creando diseconomie e snaturi la professionalità dei prestatori dei servizi.
Coniugare le proprie competenze specifiche con le apparentemente sterili metodologie (spesso semplici accorgimenti) per il controllo della gestione deve apparire quel che è: una procedura virtuosa volta a nobilitare il proprio operato e a conferire maggior valore aggiunto ai progetti, ai processi, ai singoli atti che ogni operatore svolge.
Nascondersi dietro comode bugie quali “la mia attività non è misurabile”, “i nostri costi non sono contenibili” rappresenta una grave responsabilità, sia nei confronti della collettività che paga che verso le comunità alle quali i servizi sono diretti. Prima di poter dire che un costo sia non-evitabile o non-contenibile occorre quantificarlo, misurarlo, conoscerlo, averlo inquadrato nella costistica generale del processo, in modo da governare le alternative, se esistono, e valutarne l’adozione. Spesso, purtroppo, si ritiene tale attività non facente parte delle proprie “mansioni” e si opera “alla cieca”, senza avere il minimo sentore del rapporto fra valore e costo del servizio che si offre. Tale atteggiamento è scorretto, e non induce certo al miglioramento dei risultati. Chi si ostina a ritenere la
propria professione quale aulica missione che trascende le cose del mondo dovrebbe estendere tale valutazione allo stipendio che percepisce, e coerentemente optare per un trattamento di volontariato non retribuito!
Ma è poi così difficile razionalizzare risorse e processi? Riteniamo proprio di no.
Come al solito si tratta di entrare nella piena comprensione degli argomenti (la “fatica” più
grande…) ai quali riferire le proprie ben note attività: fatta chiarezza sul metodo, il lavoro
scorrerà agevolmente.
Controllare la gestione” si sostanzia in due attività precipue, distinte eppur
strettamente connesse:
· il controllo della gestione economica
· il controllo della gestione finanziaria.
CONTROLLO DELLA GESTIONE ECONOMICA
Se un rapporto causa/effetto sia univocamente ravvisabile fra
accadimenti
economici e finanziari
, occorre riconoscere maggiore causalità dei primi sui secondi.
Controllare la gestione economica implica avere ben chiara la funzione del reddito
d’esercizio
quale primitivo quanto basilare strumento di misura della capacità di creare
valore: inteso in tal senso, l’utile diviene significativo e sintetico strumento di conoscenza.
Valutandone la natura di differenza fra ricavi e costi, e dando per variabile esogena i ricavi
(quanto meno nel breve periodo), ci si avvicina allo studio dei costi quale elemento
“controllabile” della efficiente gestione.
In tal senso ci si adopererà a separare i costi fissi (esistenti in quanto tali
indipendentemente dalla quantità dei servizi offerti) da quelli variabili (in funzione di detta
quantità), a calcolare i costi medi unitari e a valutarne il rapporto con la quantità dei servizi.
Ci si spingerà ad individuare i costi comuni (a tutte le attività) da quelli diretti
(avocabili ad attività specifiche), e a sentire l’esigenza di costruire un piano dei centri di
costo “produttivi”
(direttamente legati ai servizi finali), “ausiliari” (volti a rendere fluido il sistemico operare) e “funzionali” (tesi a dirigere il funzionamento del sistema) per far transitare i costi attraverso di essi fino ai servizi finali e superare il criterio contabile di
costificazione per natura (affitti, costo del lavoro etc.) per giungere ad un più utile criterio “per destinazione”.
Nell’ottica della programmazione dei costi si arriverà a costruire piani previsionali (budget) da confrontare periodicamente con i dati a consuntivo rilevandone gli scostamenti da quelli preventivi e valutando gli opportuni correttivi alle politiche di spesa.
CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
Si alludeva in precedenza alla funzione finanziaria quale effetto, in certo qual modo,
della gestione economica. Non sempre tale rapporto è così stretto, ma è certo che
determinate condizioni finanziarie (quali l’attuale carenza di liquidità e di contrazione del
credito) rendano difficile una sana gestione economica.
Versare in carenza di liquidità senza averlo previsto pone gli operatori in una difficile
situazione, la quale rischia di paralizzare l’attività.
Prevedere con necessario anticipo il fabbisogno di liquidità permette di effettuare le
corrette strategie di approvvigionamento della stessa in tempo utile, e di attivare gli
opportuni strumenti (finanza agevolativa, garanzie consortili) per rendere possibile
l’accesso al credito.
Saper predisporre un budget di tesoreria è divenuto indispensabile per risolvere le
sempre più stringenti tensioni di liquidità.

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Agevolazioni alle imprese turistiche piemontesi

scritto da Francesco Zito il 26 Aprile 2009

Dal 23 Aprile 2009 in Piemonte è nuovamente operativo in Piemonte il programma annuale di interventi attuativi della L.R. 18/1999 “Agevolazioni a favore delle Imprese operanti nel settore del turismo”.
Si tratta di un fondo rotativo del quale possono fruire le piccole imprese turistiche aventi in gestione:

- strutture alberghiere;
- strutture extra-alberghiere;
- dimore storiche;
- campeggi;
- impianti e attrezzature per il turismo.
Sono definiti i seguenti ambiti prioritari di intervento:
- la realizzazione di nuove strutture alberghiere in “dimore storiche”;
- gli interventi di miglioria della qualità delle strutture che non comportino un aumento della superficie costruita;
- l’adattamento di un immobile a nuova struttura ricettiva alberghiera ed extra-alberghiera;
- il riadattamento di una struttura alberghiera esistente la cui attività sia cessata da almeno 4 anni.
Questo l’elenco delle spese ammissibili:
- lavori di costruzione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria delle strutture;
- attivazione o adeguamento di impianti termoidraulici, elettrici e tecnologici;
- attrezzature, arredi, dotazioni informatiche hardware e software;
- realizzazione di servizi complementari all’attività turistica alberghiera ed extra-alberghiera e della ricettività turistica all’aperto;
- interventi di miglioramento dell’accessibilità e della fruizione delle strutture (abbattimento delle barriere architettoniche);
- adeguamento antincendio della struttura.
L’agevolazione consiste nel finanziamento fino al 100% dell’investimento proposto, con soglia minima a 70.000 euro e massima a 1.000.000 di euro.
Come di solito il finanziamento prevede la partecipazione di fondi regionali e di fondi bancari (erogati da un istituto a scelta dell’impresa richiedente, purché convenzionato con Finpiemonte). La proporzione degli interventi dipende dal fatto che l’ambito sia o non sia prioritario, nei termini sopra definiti:
- 70% fondi regionali a tasso zero
- 30% fondi bancari al tasso convenzionato
per i progetti in ambito prioritario;
- 40% fondi regionali a tasso zero;
- 60% fondi bancari al tasso convenzionato
per i progetti in ambito non prioritario.
L’ammortamento del prestito dura 60 mesi (dei quali 12 di pre-ammortamento) per importi inferiori a 300.000 euro; 60 mesi o 96 mesi (sempre con 12 di pre-ammortamento) per importi superiori.
Le domande saranno esaminate da Finpiemonte entro 45 giorni dalla presentazione. L’erogazione è comunque subordinata al parere favorevole della banca erogante, ed avverrà in via anticipata ed in unica soluzione rispetto alla rendicontazione delle spese indicativamente a 30 giorni dalla comunicazione della delibera bancaria.
Il progetto si intenderà concluso entro 36 mesi dalla data valuta di erogazione del finanziamento; il rendiconto delle spese sostenute dovrà essere presentato entro i 60 giorni successivi.

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BNL al servizio degli artigiani

scritto da Francesco Zito il 21 Ottobre 2008

Dal nuovo anno la Banca Nazionale del Lavoro amplierà la propria attività di gestione dei fondi pubblici attraverso riformate modalità di accesso ad Artigiancassa. Infatti con la creazione di sportelli operativi nelle sedi delle Associazioni e dei Consorzi di Garanzia Fidi – cosiddetti “Artigiancassa Points” – gli operatori saranno in grado di interloquire e di interagire con gli Artigiani, favorendo a questi ultimi l’accesso ai benefici ed accorciando le distanze con le imprese esistenti sul territorio.

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Progetti di promozione all’estero di prodotti o servizi presentati da aggregazioni di imprese artigiane.

scritto da Francesco Zito il 7 Giugno 2008

Il Ministero del Commercio Internazionale, con decreto del 12 Febbraio 2008, ha inteso agevolare i progetti di promozione all’estero di prodotti o servizi presentati da aggregazioni di imprese artigiane. Sono beneficiari dell’agevolazione i raggruppamenti – anche neo-costituiti – di minimo 3 imprese artigiane ed i consorzi all’esportazione purché collegati ad imprese artigiane.
Occorre che le imprese operino da almeno un anno. I raggruppamenti dovranno costituire un RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) entro 30 giorni dalla comunicazione dell’ammissione al beneficio. Questo consiste in un contributo a fondo perduto fino al 50% del valore complessivo del progetto, con un massimo di EUR 80.000, elevabile ad EUR 100.000 se il Raggruppamento Temporaneo di Imprese risulti composto da almeno 5 imprese.

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Finpiemonte ed Equitalia: erogazioni congelate agli inadempienti.

scritto da Francesco Zito il 31 Maggio 2008

Il D.M. n. 40/2008, in vigore dal 29 marzo, obbliga Finpiemonte (fra gli altri soggetti) a verificare – prima di autorizzare erogazioni a qualunque titolo superiori a 10.000 euro – la posizione dei beneficiari nei confronti dell’erario.
Di tale verifica si incarica Equitalia, la quale comunica a Finpiemonte l’esito della ricerca entro 5 giorni lavorativi dalla richiesta.
Qualora a carico del beneficiario risultino inadempimenti derivanti da cartelle esattoriali notificate (ripetiamo: per importi superiori ad EUR 10.000) Equitalia comunica a Finpiemonte l’importo del debito maggiorato di interessi moratori e di spese esecutive.

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Il controllo di gestione degli studi professionali.

scritto da Giuseppe Francabandiera il 28 Aprile 2008

Lo studio professionale, inteso come stabile organizzazione che occupi uno o più professionisti con collaboratori e personale di supporto, soffre in Italia della stesso problema endemico delle imprese, ovvero le ridotte dimensioni nella stragrande maggioranza dei casi. La complessità organizzativa e le molte attività ripetitive, oggetto di crescente automazione, renderebbero preferibile la crescita delle dimensioni ma tale tendenza fatica ad affermarsi.
Il controllo di gestione dello studio professionale è soltanto un elemento del grande tema dell’organizzazione degli studi professionali e pertanto la sua applicazione deve risultare coerente e in sintonia con le risoluzioni del problema organizzativo.

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Il capitale di rischio: private equity e venture capital

scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008

Una ventina di anni or sono per “venture capital” si intendeva apporto di capitale azionario da parte di operatori specializzati, in operazioni a medio-lungo in imprese non quotate ma dinamiche. Si tratava di una partecipazione temporanea, minoritaria e volta allo sviluppo. Successivamente l’attività di investimento si è diversificata, ma fondamentale resta l’acquisizione corposa di partecipazioni a medio-lungo, e l’obiettivo del raggiungimento di una plusvalenza sulla vendita delle azioni.
Il private equity è distinto tra venture capital (finanziamento delle imprese start-up o delle imprese esistenti per accelerarne l’espansione) e buy out.

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